Traccia GPS da San Bernardo al lago di Ragozza e al Rifugio
Gattascosa
- Mappa
Bognanco
si trova in Piemonte, a ovest del lago Maggiore chiamato anche Verbano,
e la si raggiunge percorrendo l'autostrada per Gravellona Toce,
una derivazione della Milano Laghi che si ricongiunge con la Milano/Torino
in direzione Alessandria.
Le
indicazioni riportano Arona come primo casello da oltrepassare e
la strada costeggia per un certo tratto il lago, visibile negli
scorci liberi da gallerie. All'uscita di Domodossola occorre seguire
attentamente i cartelli "Bognanco" fino ad imboccare l'unica
strada che risale la valle.
Una
volta raggiunta la cittadina termale, si lascia il paese sulla sinistra
e si continua a salire seguendo inizialmente le indicazioni per
"San Lorenzo" e poi per "San Bernardo".
Il
punto di partenza è proprio il parcheggio accanto al minuscolo
Ristorante Alpino a quota 1620, situato alle spalle della deliziosa
chiesetta di San Bernardo, dove l'omonimo cane è raffigurato
proprio al centro dell'altare.
Di
fronte all'Alpino è situato un cartellone topografico con
la mappa dei dintorni. Alla sua destra parte una stradina ombrosa
che s'inoltra nel bosco di larici e riporta le segnalazioni per
il lago di Ragozza e per il Gattascosa. Di solito, c'è anche
un cartello che ci rassicura sull'apertura del Rifugio in modo da
avere la certezza di poter pranzare a quota 1993 metri.
Percorse
poche centinaia di metri (circa dieci minuti) si incontrano i tipici
cartelli segnalatori che ci spingono a lasciare la strada sterrata
per inerpicarci sul ripido sentiero che sale verso destra. Da questo
momento seguiremo esclusivamente le mappature bianche e rosse che
ci condurranno a destinazione.
Il percorso è comodo e non presenta nessun tipo di pericolo.
Si snoda tra le radici rugose dei larici e le pietre chiare che
affiorano dai cespugli di rododendri e mirtilli.
Per qualche tratto costeggia il torrente dall'acqua frizzante e
dalla colorazione rossastra data dalla presenza di minerali ferrosi,
ma ben presto la ripida salita sfocia in un pianoro verdeggiante,
solcato dai mille rivoli che un tempo ne facevano un lago.
Il
terreno è molle e pregno di acqua, tanto che sembra di camminare
su delle zolle galleggianti. In questa ampia distesa d'erba ci sono
pochi alberi e, se non fosse per l'ambientazione montana, si potrebbe
credere di attraversare la savana africana.
In
fondo, dalla parte opposta da cui siamo arrivati, il terreno riprende
a salire con decisione, richiamando la nostra attenzione su un paio
di tracce ben delineate che continuano per qualche tratto appaiate.
E'
l'ultimo strappo, forse la parte più dura della salita, ma
il frusciare del torrente sulla sinistra ci lascia ben sperare su
ciò che troveremo oltre il dosso e come d'incanto ci appare
la distesa scintillante del lago.
Il
lago di Ragozza è minuscolo ma incantevole, un piccolo paradiso
che si tinge dei mille colori che lo circondano e ci regala un'emozione
diversa in ogni stagione.
Sulle
sue rive pascolano le mucche da latte in piena libertà e
le cime che gli fanno da contorno si rispecchiano nelle sue acque
sempre calme, ripagandoci della fatica.
Possiamo percorrere le sue sponde da sinistra, in modo da aggirarlo
nella sua parte più bella e immetterci di nuovo sul sentiero
che pareva scomparso tra l'erba alta per colmare gli ultimi metri
che ci separano dal Rifugio Gattascosa, raggiungibile in
meno di dieci minuti.

Dopo un buon pranzo ritorneremo al lago per rimirarlo con una luce
nuova e ci lasceremo irretire dai suoi riflessi sempre diversi ad
ogni ora della giornata, fuggendo repentini verso valle ai primi
accenni infuocati del tramonto. Occorre poco più di un'ora
per raggiungerlo e meno di 50 minuti per la discesa.
Dal Rifugio Gattascosa è altresì possibile
raggiungere la Bocchetta omonima e il lago Tschawinersee
come spiegato nell'Avventura
n° 042.

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