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Rifugio Miryam da Sagersboden - Val Vannino

Traccia GPS da Sagersboden al Rifugio Myrian Traccia GPS ritorno - Mappa Mappa

Il paese di riferimento è Valdo, frazione di Formazza (provincia di Verbania) che si raggiunge seguendo l’autostrada A26 Voltri - Gravellona Toce, per poi proseguire lungo la superstrada sino all'uscita per Crodo, seguendo per Val Formazza, Premia e Cascata del Toce.

Al bivio per Altillone, si imbocca a sinistra il nuovo tunnel stradale che si infila per 3 chilometri sotto la montagna ed evita di inerpicarsi su per i ripidi tornanti della vecchia strada per Formazza.

Arrivati a Valdo, in prossimità dello stretto ponte sul Toce, si prende a sinistra seguendo le indicazione per la Seggiovia Sagersboden.

Il piazzale di parcheggio è piccolo e quasi sempre occupato, ma lungo la strada ci sono varie piazzuole dove lasciare l'auto in tutta tranquillità.

La seggiovia, con un percorso molto ripido, ci porta in una ventina di minuti dai 1280 metri di Valdo ai 1772 metri del Sagersboden da cui comincia la nostra avventura.

Purtroppo la partenza non è delle più felici perché il percorso iniziale si snoda su una tormentata gippabile che taglia il fiato e le gambe se non viene presa con tranquillità.

E' uno di quei casi in cui la parte più faticosa avviene a muscoli ancora freddi e la stanchezza si fa subito sentire.

Per fortuna dura circa 20 minuti, poi il sentiero diventa più dolce e la visione si apre tra pareti rocciose e cime imponenti.

La prima segnalazione che incontriamo per il rifugio Miryam indica un ponticello sul torrente, a sinistra, ma decidiamo di proseguire fino alla Dighetta e raggiungerlo dalla parte opposta, giusto per allungare un po' il percorso e ammirare gli splendidi scorci sulla Punta d'Arbola.

E tra questi panorami mozzafiato, incontriamo anche una spettacolare cascata.

Ancora 10 minuti di percorso e raggiungiamo la Dighetta col suo ancestrale aspetto di fattura scozzese.

Guadiamo il torrente su alcune grosse pietre messe appositamente in fila, e risaliamo l'altra sponda per qualche decina di metri, fino ad incontrare la traccia che sale repentina sulla sinistra. Una vistosa M gialla ci conferma che siamo sulla strada giusta.

Superato l'ultimo dosso, la visione si fa arcaica. Il serpentone di pietra della vecchia diga abbandonata ci riporta alla memoria il paragone con la monumentale muraglia cinese e, seppur in miniatura, ci concede di percorrere questa via privilegiata per il Rifugio Miryam (2.050 mt) che appare sullo sfondo, proprio sotto la sagoma candida della chiesetta della Trasfigurazione.

Il Rifugio è di proprietà dell'A.C.L.I. Nord Milano. Dispone di 50 posti letto, divisi in camere a cuccette da 6, 9 e 12 letti, con fornitura di lenzuola e coperte, servizi e docce al piano con acqua calda e fredda; riscaldamento sia a pannelli solari che elettrico, sala da pranzo, saletta con camino e mini-biblioteca e, soprattutto, un'ottima cucina casalinga.

Assolutamente da non perdere il "Belvedere" che si affaccia sulla valle, in un formidabile contrasto di roccia granitica col verde lussureggiante della vegetazione.

Le nuvole giocano col sole l'eterna partita per il controllo del cielo, ma in questa battaglia non c'è mai né vincitore né vinto, perché l'alternanza di entrambi accendono la natura di immane bellezza.

Per il ritorno decidiamo di scendere per la via più breve: traccia GPS b, decisamente meno spettacolare, ma più diretta.

Abel Wakaam

 

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